I disegni di legge contro l’aborto

C’è chi mantiene ancora un atteggiamento scettico rispetto alla reale possibilità che la legge 194 possa essere messa in discussione. C’è chi pensa che sia impossibile tornare indietro di 45 anni, che i pro-life siano una gruppetto con molta visibilità ma poca sostanza.

E’ uscita qualche giorno fa la notizia che il senatore Menia di Fratelli d’Italia ha presentato in Senato un disegno di legge intitolato “modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica ad ogni essere umano”. E’ il quarto disegno di legge da inizio legislatura, che ricordiamo esserci da appena ottobre 2022. Il testo ripropone lo stesso disegno di legge presentato dal senatore Gasparri di Forza Italia ad ottobre. Da tre mesi sono già stati presentati quattro disegni di legge che cercano in modo subdolo di ostacolare, se non eliminare, la legge 194 che “garantisce il diritto di procreazione cosciente e responsabile”. Ma il testo è un testo debole, così come è sempre è stato debole il sistema che doveva garantirlo. Proprio in virtù della difesa della libera scelta e della maternità, le associazioni Pro-life spopolano all’interno dei consultori, ospedali e nei cartelloni pubblicitari nelle aree periferiche delle città: se abortire è una scelta, allora anche non abortire dovrebbe poterlo essere.

Il disegno di legge presentato da Menia afferma ” che ogni uomo ha la capacità giuridica in quanto uomo, cioè che la soggettività giuridica ha origine dal concepimento, non dalla nascita”. E’ già interessante notare la portata patriarcale del testo che utilizza ripetutamente la parola uomo e non persona o essere umano. Come se ad essere in pericolo o ad aver bisogno di essere riconosciuti giuridicamente siano i feti, non tanto di sesso maschile, ma nella portata maschilista che il feto ha nella visione dei pro-life. Quello che il testo vuole fare è definire lo statuto giuridico dell’embrione umano. E Fratelli d’Italia lo vuole fare manipolando le due risoluzioni del 16 marzo 1989 sui problemi etici e giuridici della ingegneria genetica e della procreazione artificiale umana del Parlamento Europeo.

Se venisse accettato in Parlamento avverrebbero conseguenze devastanti che il testo non esplicita e alla quale la giurisprudenza verrebbe chiamata a rispondere. Per esempio: una persona che decide di abortire un soggetto giuridico potrebbe essere accusata di omicidio? Se avvenissero complicazioni durante il parto quale vita avrebbe la priorità?

 

L’elenco dei disegni di legge finora presentati:

  1. Presentato da Gasparri di Forza Italia, che vuole modificare l’art.1 del codice civile modificando l’attribuzione di status giuridico alla persona dalla nascita (come è attualmente) con il concepimento.
  2. Presentato sempre da Gasparri e riguarda l’istituzione di una “giornata della vita nascente” ed è supportata da una lista di associazioni cattoliche tradizionalmente antiabortiste.
  3. DDL depositato dal senatore della Lega Massimiliano Romeo intitolato “Disposizioni per la tutela della famiglia e della vita nascente, per la conciliazione tra lavoro e famiglia e delega al Governo per la disciplina del fattore famiglia” (che aveva già presentato l’anno scorso e imperterrito ripresenta ora con la nuova legislatura). Il testo presenta alcuni temi antiabortisti per esempio presentato i feti come componenti del nucleo familiare; e che punta a riformare i consultori per «assicurare la tutela della vita umana fin dal suo concepimento».
  4. L’attuale ddl presentato da Menia di Fratelli d’Italia e che copia il testo di Gasparri.